Pompei, 22 ottobre 2011 – Quasi un anno fa, il sei novembre del 2010, negli scavi archeologici di Pompei il crollo della Schola Armaturarum, sbriciolatasi a causa delle piogge che diedero il colpo di grazia alla struttura. E oggi è avvenuto nell’ area degli scavi più famosi del mondo il nuovo crollo e ancora una volta la pioggia potrebbe essere una concausa determinante. A sbriciolarsi questa volta all’interno del sito archeologico un muro romano realizzato con la cosiddetta tecnica “opus incertum” una tecnica muraria di rivestimento dell’epoca romana, vale a dire schegge di pietra irregolari e sassi mescolati a malta. Il cedimento si è verificato nei pressi della Porta di Nola, vicino la cinta muraria della città antica. Una zona aperta al pubblico e tra le meno battute dai classici tour turistici nell’area nord degli scavi di Pompei. Ieri sera il sequestro dell’area da parte dei carabinieri adesso coperta da circa tre metri cubi di macerie.Insomma è trascorso un anno dall’ultimo crollo e altre ferite si aprono all’interno degli scavi di Pompei dove il prossimo mercoledì è previsto l’arrivo del ministro Galan, accompagnato dal collega Fitto, dal sottosegretario Villari e soprattutto dal commissario dell’Unione Europea Johannes Hahn al quale spetterà l’ultima parola sul piano di interventi negli scavi stilato da Soprintendenza e Ministero.Occorre fare presto però, visto che basta la prima pioggia autunnale ed in Campania con il territorio franano anche i tesori del patrimonio artistico.
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